Illuminazione pubblica adattiva: le città diventano sempre più smart

In Italia esistono almeno 10 milioni di lampioni per l’illuminazione pubblica. Approssimativamente uno ogni sei abitanti. Per questo motivo la gestione della rete d’illuminazione, il suo ammodernamento e la sua integrazione nei moderni servizi on line rende necessario ogni anno un enorme dispendio di risorse economiche ed energetiche.

Fortunatamente però le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante nell’evoluzione dell’illuminazione pubblica, che da semplice infrastruttura si sta trasformando in una rete digitale in grado di autoregolarsi, raccogliere informazioni ed erogare servizi utili ai cittadini. Ecco come stanno cambiando i vecchi lampioni delle nostre città.

Ne abbiamo parlato con Paolo Cignoli, esperto di illuminazione e design.

Illuminazione pubblica smart

Uno dei problemi maggiori, nella gestione dell’illuminazione pubblica di un centro cittadino è la sua efficienza: se un lampione rimane acceso per tutta la notte in una strada poco o niente trafficata sprecherà un certo quantitativo di energia elettrica (e di denaro pubblico) senza apportare un vero e proprio beneficio agli abitanti della zona.

Se lungo una via normalmente poco trafficata si verifica un incidente o un ingorgo stradale, probabilmente agli automobilisti servirebbe più luce del solito, ma di certo i vecchi lampioni non sarebbero in grado di rispondere a questa necessità.

Per gestire gli sprechi e ottimizzare l’illuminazione pubblica (ma non solo) si sta sviluppando l’illuminazione pubblica smart.

L’idea di base è quella di connettere i lampioni in rete (del resto sono già ampiamente connessi attraverso la rete elettrica) e regolare la loro cpacità di fare luce a seconda di vari fattori: passaggio di automobili o pedoni, condizioni luminose o condizioni atmosferiche e così via.

Oltre a questo i lampioni del futuro, che in realtà sono già presenti in diverse città italiane, vengono anche sfruttati per erogare servizi utili ai cittadini come:

  • fornire informazioni sul passaggio di mezzi pubblici
  • raccogliere (ed eventualmente fornire) dati sull’inquinamento dell’aria
  • diffondere segnale wi – fi libero e gratuito
  • raccogliere informazioni sulle oscillazioni del suolo (utile in zone a rischio sismico o in prossimità di edifici antichi e in pericolo di crollo)
  • fungere da punto di ricarica veicoli elettrici

Lighting 4.0: l’illuminazione del futuro

Il lighting 4.0, ovvero il sistema di illuminazione pubblica più avanzato attualmente a nostra disposizione è stato sviluppato (come si può intuire) attraverso una breve serie di fasi, che partono naturalmente dai vecchi lampioni elettrici.

La fase 1.0 ha visto l’introduzione su larghissima scala della tecnologia a LED, in grado di minimizzare i costi energetici dell’illuminazione stradale rispetto ai vecchi corpi illuminanti a sodio.

La fase 2.0 consiste nella regolazione da remoto dei punti luce, in maniera da gestire l’illuminazione sulle strade a seconda delle necessità.

La fase 3.0 è quella che ha permesso l’integrazione di altri servizi (come quelli già citati) nella semplice infrastruttura elettrica cittadina.

La fase 4.0 è la vera e propria gestione smart dell’illuminazione pubblica, che consente di regolare la potenza della luce emessa dai corpi illuminanti grazie a un sistema autonomo di regolazione che si basa sui dati rilevati da sensori e videocamere.

In Italia l’avanguardia sull’Illuminazione Smart è rappresentata da Greenlight, un progetto portato avanti da ANAS per ridurre i consumi e rendere più efficiente l’illuminazione: ad esempio spegnendo le luci in galleria quando non vi è passaggio di automobili o intensificando l’illuminazione in caso di traffico.

Su un altro fronte è da segnalare l’Adaptive Lighting System realizzato da Enel X sotto la guida di Sergio Gambacorta che è già stato installato in via sperimentale a Bologna. Il sistema, studiato per soddisfare le esigenze dei centri abitati, è in grado di mettere in atto un risparmio energetico dell’80%, regolare il colore e l’intensità della luce, ridurre i costi di manutenzione in maniera significativa e consentire la raccolta di dati utili attraverso gli smartphone dei cittadini (numero di persone presenti in una certa zona a una data ora, utilizzo dei mezzi pubblici eccetera).

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