Lavorare con i bambini: assistente all’infanzia, figura professionale molto richiesta in tutta Italia

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L’assistente all’infanzia è un operatore socio-educativo impegnato nell’attività di assistenza, animazione e vigilanza di minori in possesso di normali facoltà o con problemi comportamentali o di socializzazione, lievi difficoltà di apprendimento o sviluppo o provenienti da famiglie che vivono situazioni problematiche o di disagio sociale.

Gli sbocchi professionali sono numerosi. Gli ambiti in cui opera un assistente all’infanzia possono essere di tipo pedagogico e ludico-ricreativo, come scuole d’infanzia, asili nido, centri estivi, baby-parking, asili aziendali, ludoteche e centri ricreativi ed aggregativi, o di tipo socio-sanitario, come istituti di assistenza per abilità differenti, reparti pediatrici ospedalieri, centri di riabilitazione, comunità alloggio, case famiglia e centri per l’affido e l’adozione familiare. Il numero delle strutture assistenziali che si occupano di minori è in costante aumento in tutta Italia.

L’assistente all’infanzia cura e sorveglia i bambini, prende parte alla stesura di programmi pedagogici e socio-educativi, si occupa di prevenzione sanitaria e, in collaborazione con altre figure professionali, progetta e realizza iniziative, individuali e di gruppo, finalizzate alla socializzazione ed allo sviluppo delle capacità creative dei bambini.

L’assistente all’infanzia ha anche il compito di monitorare e valutare l’andamento di tali programmi educativi mettendo a punto appositi strumenti di monitoraggio e valutazione e documentando le attività al fine di promuovere una riflessione collettiva sulla congruenza con gli obiettivi prefissati.

Come diventare assistente all’infanzia

Quello dell’assistente all’infanzia è un lavoro impegnativo e complesso, che richiede determinati requisiti caratteriali e conoscenze tecniche in materia di psicologia, pedagogia, medicina e salute.

Avere cura dei bambini, accompagnandoli nello sviluppo cognitivo, pedagogico, motorio, affettivo e sociale, è un compito di grande responsabilità e, proprio per questo, prima di cimentarsi in quest’avventura, è consigliabile testare se si è effettivamente portati o meno per questo tipo di professione. Prima di prendere una decisione importante come quella di investire tempo ed impegno per percorrere questa strada, è il caso di fare un’attenta autoanalisi per valutare se si è in possesso di tutte le caratteristiche idonee.

Gli elementi caratteriali indispensabili per lavorare a contatto con i bambini sono, innanzitutto, pazienza, autocontrollo, creatività, una buona dose d’intuito, una spiccata attitudine a comunicare con i bambini, capacità di coinvolgimento e di prevedere le reazioni dei più piccoli. Lavorare a stretto contatto con i bambini è una delle attività più stimolanti ed appaganti, se si riesce a comunicare con loro in modo efficace. Tali predisposizioni individuali e doti innate devono, poi,  essere implementate con l’acquisizione di nozioni tecniche, seguendo un percorso formativo specifico e frequentando appositi corsi per lavorare con i bambini, disponibili anche a distanza, tramite internet, senza orari fissi, calendari imposti, obbligo di frequenza e necessità di spostamento.

Se vi piacciono i bambini e tra le vostre qualità personali potete annoverare la fantasia, la sensibilità  e tanta pazienza, allora forse potreste prendere seriamente in considerazione la possibilità di fare questo lavoro. Per mettere alla prova le proprie capacità, si consiglia di fare prima un po’ di esperienza di volontariato nei centri estivi o iniziare a prestare occasionalmente servizio come babysitter, in modo da prendere confidenza con i bambini.