Che cosa sappiamo dei paramenti sacri sacerdotali? Scopriamo la loro origine ed il loro profondo significato.
I paramenti sacri hanno un’importanza fondamentale nelle chiese cristiane. Il termine paramento si riallaccia direttamente alla parola latina parare che, tradotta letteralmente, rimanda al significato di preparare. Nello specifico stiamo parlando di vesti che vengono indossate in occasione di differenti celebrazioni liturgiche.
Esistono numerosi paramenti sacri con precisi e nobili simboli: si va, ad esempio, dall’amitto al cingolo, dalla pianeta alla mitria, dalla stola al velo omerale ed ancora dal piviale alla tunicella. Le origini di tali vesti vanno rintracciate in un tempo antico che si fa risalire addirittura a quello greco-romano, ma è soprattutto nel periodo carolingio che tali paramenti assumono un significato altamente spirituale.
E’ da sottolineare che nel tempo alcuni paramenti sacri sono stati anche eliminati oppure utilizzati sempre meno. Il sacerdote o il vescovo che mette queste vesti si dice che vive una totale spersonalizzazione, ciò che viene, infatti, posto in evidenza durante un evento liturgico è unicamente Gesù Cristo con il significato reale che sottende ogni paramento. Le vesti hanno lo scopo di riuscire a fare comprendere a tutti i fedeli raccolti durante una celebrazione, che in qualsiasi evento sacro che viene fatto è presente il Signore in prima persona.
Tra i paramenti sacri il camice è una tunica lunga di colore bianco che viene indossata da tutti quelli che officiano durante la liturgia cattolica. Vi è poi la mitra: si tratta del copricapo adoperato dai vescovi.
La stola è utilizzata dai diaconi, dai presbiteri e dai vescovi della Chiesa cattolica e si presenta come un’estesa striscia di stoffa impreziosita da ben tre croci. Di solito è decorata con eccellenti ricami. Il piviale, il cui termine si rifà al latino pluviale, con il significato di mantello da pioggia, è uno dei più antichi paramenti. E’ un ampio mantello con forma a semicerchio, aperto sulla parte davanti e lungo fino ai piedi.
La particolarità di questo paramento è il suo cappuccio divenuto sempre più piccolo nel tempo. Fermato sul petto grazie all’uso di un fermaglio prezioso e viene indossato da vescovi, cardinali e dallo stesso papa, durante differenti funzioni solenni: dalle benedizioni ai Vespri, dalle consacrazioni di chiese fino alle processioni. Ricco di significato è il piviale bianco che presenta la porta ed il giglio rimandando a due simboli mariani.
In generale questo mantello riconduce alla beatitudine del cielo divino, per altri, come ad esempio il liturgista Onorio, evidenzia l’imminente annuncio di una conversione. Il manipolo è un paramento molto simile alla stola, che viene portato dal celebrante all’avambraccio sinistro. Viene accostato alla mappola, un fazzoletto con il quale i romani un tempo si detergevano il viso da lacrime e sudore.
In seguito è stato assegnato il simbolo delle fatiche del sacerdozio. Su tutti i paramenti sacri da anni esistono, comunque, interessanti ed approfondite discussioni sui loro simbolismi e significati. E’ importante sottolineare che ogni veste liturgica è accompagnato nella sua vestizione da precise preghiere, che hanno il compito di preparare i vari ministri a raccogliersi prima di dare vita ad una celebrazione liturgica.