Siccità e Xylella: le due cause del crollo della produzione di Olio Extravergine in Puglia

La vendita di olio extra vergine pugliese è destinata a risentire con grande forza di una serie di fattori che hanno inciso sulla sua produzione nel corso dell’anno. Il riferimento è naturalmente alla xylella, il batterio che secondo le ultime statistiche avrebbe infettato non meno di 2 milioni di piante, disseccandole. Cui però va ad aggiungersi il timore per la prolungata siccità che sta colpendo anche il tacco dello stivale, tanto da provocare grande preoccupazione tra i coltivatori pugliesi. A questo riguardo basti dire che nel mese di maggio le piogge hanno fatto registrare una diminuzione del 49,3% rispetto ai dodici mesi precedenti.

A lanciare l’allarme è stata Coldiretti Puglia, con un rapporto nel quale sono stati presi come base i dati relativi al 2016. E’ stato il presidente dell’associazione, Gianni Cantele, a ricordare come la sola provincia di Lecce abbia fatto registrare una contrazione del 28% per quanto concerne la produzione di olive da olio, e del 26% per quanto riguarda invece l’olio extravergine. Non meno forte il calo fatto registrare dal numero di frantoi operanti nella regione, passati da 400 a 319 strutture.

Se il 2016 non è andato bene, le previsioni per il 2017 sono addirittura catastrofiche, se si pensa che il calo stavolta potrebbe essere nell’ordine del 60%. Considerato che gli oli DOP pugliesi riescono a mettere insieme un fatturato pari a 28 milioni di euro, il più alto in assoluto tra le regioni italiane, si può comprendere come questa ipotesi semini grande paura anche nella politica locale.

La situazione del settore oleario pugliese

Per capire meglio la delicatezza della questione, occorre però dare altri numeri. Ricordando ad esempio come il settore oleario pugliese riesca a totalizzare un fatturato annuale pari a 522 milioni di euro. Un risultato raggiunto grazie ad un tessuto imprenditoriale formato da 270mila imprese olivicole, ovvero il 22% delle imprese operanti in tutto il territorio nazionale.

Non meno di rilievo le cifre relative all’export, se si considera che proprio l’olio rappresenta il terzo prodotto regionale più esportato in assoluto, raggiungendo circa 106 milioni di euro, quasi un decimo delle esportazioni di olio dal nostro Paese. Mentre raggiunge il 3% l’incidenza dell’olio sul Prodotto Interno Lordo della Puglia, un dato che testimonia in maniera eloquente l’importanza del settore a livello regionale, nonché le grandi preoccupazioni per quello che sta accadendo.

Il tema è stato di recente oggetto di un convegno svoltosi a Montalbano di Fasano, cui sono intervenuti rappresentanti della Camera di Commercio di Bari e della Regione Puglia, oltre a ricercatori universitari e vertici dei Carabinieri.

Un convegno nel quale si è messo un forte accento sulla possibilità che in una situazione così preoccupante si vada ad innestare il tentativo di frodi e sofisticazioni. A lanciare l’allarme in tal senso è stato soprattutto Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia, che per respingere l’assalto degli agropirati ha chiesto l’applicazione della cosiddetta legge salva-olio, quella contrassegnata dal numero 9 ed emanata nel 2013. Sempre secondo Corsetti sarebbe poi necessaria una decisa accelerazione per quanto riguarda la legge recante le nuove norme in tema di reati agroalimentari, redatta anche grazie al determinante contributo di Gian Carlo Caselli.