Affettatrice Berkel: scopri la sua storia

Tutte le affettatrici prodotte dall’azienda Berkel prendono il nome dal suo inventore, Wilhemus Adrianus Van  Berkel che nei primi anni del ‘900 fondò la prima fabbrica, a cui seguirono numerosi altri stabilimenti sia a livello nazionale, sia a livello europeo e successivamente anche mondiale.

Siamo negli anni del progresso scientifico, tecnologico e industriale, in cui l’uomo cerca di migliorare le tecniche di produzione.In questi anni, si passa dalla fotografia al cinema, dalla stampa alla radio. E’ in questo contesto che il salumiere Van Berkel ha la brillante idea di abbandonare il taglio delle carni col coltello, preferendo creare una macchina automatizzata che consentisse di ottimizzare i tempi.

Ancora oggi, questa invenzione è amata e apprezzata in tutto il mondo. Grandi marchi salumieri italiani, come Rovagnati, hanno adottato da tempo queste macchine per il taglio delle loro carni.

Il modello “NS” Berkel: un pezzo di storia e antiquariato

Uno dei tanti modelli che l’Azienda Berkel ha negli anni realizzato e diffuso sul mercato è il modello “NS” Berkel. Si tratta di un modello raro perché di piccola dimensione. Inoltre, su questa affettatrice troviamo in rilievo la scritta Van Berkel’s Potent Rotterdarm Holland .

Il modello “NS “ Berkel prodotto nel 1936, è oggi considerato una delle macchine  più rare e difficili da trovare sul mercato, a causa di alcune sue particolarità. La prima è che questa affettatrice è caratterizzata da una forma diversa dai classici affilatoi.

La seconda particolarità che contraddistingue la NS è che veniva dipinta sempre in rosso, colore che colpisce a prima vista come una Ferrari, scintillante e fiammeggiante. Le parti metalliche venivano originariamente cromate.

Questa macchina, che ha un peso complessivo di circa 45 kg, nasce come affettatrice per l’appoggio sui punti di utilizzo e non è dotata di alcun piedistallo da Berkel. Il carrello scorre su rulli guidati da un binario e la regolazione della fetta avviene tramite un’asta, dove si possono selezionare fino a quattordici regolazioni.

L’avviamento della meccanica avviene tramite il volano. Queste affettatrici sono molto apprezzate dagli appassionati per il tipico taglio. La sua lama è molto spessa di 300 mm, a forma di arco,il tutto fissato su un arco metallico.

L’affilatoio è fissato su un archetto metallico, ha una forma diversa dai classici suoi “colleghi” e il tutto è montato sulla cuffia che funge sia da protezione che da struttura portante.

Oltre ad affettatrici a volano manuale, esistono altri tre modelli;

1) L’affettatrice a gravità, in cui il piatto di appoggio è inclinato, raccoglie le fette di salume durante il processo. Di questo modello, uno dei più famosi è il modello 9H.

2) Il Modello verticale, in cui le fette tagliate sono raccolte manualmente da una pinza.

3) Il Modello automatico, che permette di affettare grosse quantità di carne. Questa affettatrice è infatti la più utilizzata nel caso su produzioni su larga scala.

Oggi l’affettatrice Berkel a volano Berkel è molto ricercata, perché rappresenta un vero e proprio oggetto di culto, un pezzo di storia ricercata da collezionisti e antiquari.  I modelli a volano raggiungono prezzi molto alti, come il modello della “NS” della Berkel.

Se tenute in buone condizioni, oggi queste macchine possono essere molto difficili da acquistare anche per i migliori appassionati.

 Riparazione e restauro delle affettatrici Berkel

Per ottenere un risultato  eccellente  e determinante  bisogna eseguire le operazioni giuste nella stessa sequenza.

1° fase: riparazione/sostituzione di eventuali pezzi rotti e ripristino di tutte le funzionalità meccaniche, verificandone il funzionamento.

2° fase: smontaggio. Durante questo passaggio, vengono scattate numerose foto man mano che l’affettatrice viene scomposta in tutte le sue componenti meccaniche. A quel punto, si esegue una accurata verifica dello stato di bulloni e viti.

3° fase: divisione dei pezzi, in cui i pezzi smontati vengono mandati in sabbiatura  e verniciatura. Durante la fase di sabbiatura vengono ripulite tutte le parti dell’affettatrice e infine si procede con la verniciatura.

4° fase: il montaggio. Questa fase è considerata la parte più importante e delicata, proprio perché richiede la massima attenzione in tutti i suoi passaggi. In questo caso l’affettatrice deve tornare come quando è uscita dalla fabbrica: funzionante, pulita e lucida.

Dopo aver sistemato tutti i meccanismi/ ingranaggi come il volano, il carrello, l’affilatoio si procede con la prova del nove, cioè con il taglio dei salumi, nei vari spessori.

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