Servizi a pagamento V.A.S.: Cosa sono e come richiedere il rimborso degli addebiti

Servizi a pagamento non richiesti

Quando stipuliamo un contratto con una compagnia telefonica, il prezzo dell’abbonamento comprende tutte le voci basi del servizio telefonico, ovvero, le chiamate, i messaggi ed internet. Tutti i servizi che non rientrano in quelli base sono considerati V.A.S. Quest’ultimo, è un acronimo inglese che significa Value Added Service, che in italiano verrebbe tradotto in servizi a valore aggiunto a pagamento. Fin qui nulla di strano, tranne per il fatto che, tali servizi vengono attivati e addebitati dalle compagnie telefoniche a tutti gli utenti di rete mobile senza che ne abbiano fatto esplicita richiesta.

A volte può capitare che, tali abbonamenti vengono attivati involontariamente stesso dagli utenti di telefonia mobile, a causa di involontari click su banner pubblicitari sparsi un po’ ovunque sulle pagine web a mo di trappole. Tali banner, spesso ostacolano la naturale navigazione degli utenti inducendoli al click per errore.

Cosa sono i servizi V.A.S. a pagamento?

In pratica, si tratta di servizi a pagamento di varia natura, che vengono addebiti sotto forma di abbonamenti settimanali di varia natura, dai giochi per bambini, a servizi per gli adulti etc. I costi di questi servizi a pagamento sono differenti, ma tendenzialmente, dalle denunce prodotte dai vari clienti, si capisce benissimo che stiamo parlando per la maggior parte di micro addebiti di 0,20 centesimi a salire perpetrati nel tempo, fino ad arrivare anche al costo di 5,00 per un abbonamento che viene addebitato con cadenza settimanale.

Come mi accorgo degli addebiti?

Ma una delle cose più antipatiche di questa storia è che, quando si tratta di addebiti molto piccoli, non vi è nessuna notifica da parte del gestore telefonico. Infatti, la maggior parte dei clienti, si accorge di tali addebiti solo guardando le fatture (per chi ne è in possesso). Mentre, chi non possiede le fatture, si accorge degli addebiti solo nel momento in cui effettua una ricarica. In quanto, il credito appena ricaricato viene subito scalato. Allora, allarmati da ciò, l’utente prova a chiamare il proprio servizio clienti per ottenere informazioni, scoprendo di “aver”attivato questi addebiti senza avendone fatta richiesta, e che in teoria gli autori di tali addebiti sarebbero società esterne alla compagnia telefonica.

Invece, per gli abbonamenti dal costo di 5,00 euro a salire, la storia è leggermente diversa, ma nasconde ugualmente una serie di manovre poco chiare atte a raggirare l’utente finale. Infatti, nel momento in cui vengono addebitati tali abbonamenti, a differenza dei micro addebiti, al momento dell’attivazione arriva un sms sul cellulare del cliente, il quale viene avvisato dell’avvenuta attivazione dell’abbonamento con il relativo costo.

Come disattivare i servizi V.A.S.

Di norma, all’interno di tale messaggio, ci sono dei recapiti telefonici ed internet da contattare per poter disattivare tali abbonamenti. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, vi è un termine massimo di 6 ore entro il quale dover inviare la richiesta di disattivazione. Ma non sarebbe tanto un problema se questo messaggio arrivasse durante l’arco della giornata e non di notte.

Infatti, spesso succede che, alle 2 di notte vengono effettuati gli addebiti, e contestualmente vengono inviati anche gli sms di notifica dell’attivazione, con un termine di 6 ore entro il quale poter inviare la propria richiesta di disattivazione del servizio. Solo che, se il messaggio arriva alle due di notte, e l’utente ha solo 6 ore per poter effettuare la disattivazione, vuole dire che la richiesta andrebbe fatta entro le 8 del mattino. Purtroppo, la maggior parte dei clienti durante queste ore riposa, e quindi, una volta che l’utente si è accorto dell’attivazione non vi è più il tempo utile per poter disattivare l’abbonamento a pagamento.

Inoltre, spesso capita che, i recapiti forniti all’interno del messaggio non siano funzionanti. Di conseguenza, diventa impossibile effettuare la disattivazione inviando la propria richiesta via sms o sito internet della società esterna che ha attivato l’abbonamento.

Per dirla tutto e non omettere niente, c’è da sottolineare che, a volte tali recapiti utili per la disattivazione degli abbonamenti funzionano realmente, e la cifra sottratta viene restituita. Ma stiamo parlando di una bassissima percentuale di casi.

Detto ciò vi diciamo che, per essere sicuri di poter disattivare tali servizi ed ottenere il rimborso, potete usufruire dell’assistenza gratuita fornita da disserviziotelefonico.it per ottenere il rimborso dei soldi sottratti. Vi basterà andare sul sito ed inoltrare la richiesta di assistenza gratuita online.