Apparati fotografici digitali reflex o mirrorles, ecco perché preferirli

Ormai la fotografia è sempre più a portata di mano grazie a smartphone con fotocamere evolute e accorgimenti software che facilitano il lavoro di influencer e storyteller. Alcuni spot pubblicitari vengono girati con Iphone o le immagini correlate ad articoli di giornali scattate con Samsung e Huawei. Perchè allora chi fa delle immagini il proprio lavoro o passione dovrebbe investire in fotocamere?

Ecco a voi alcuni motivi per cui vale la pena preferire apparati fotografici digitali reflex o mirrorles:

1. Intercambialità degli obiettivi

La lente dello smartphone è una sola, o negli ultimi modelli due o più, gli obiettivi da poter abbinare ad una fotocamera reflex o mirrorless sono innumerevoli, tutti con caratteristiche diverse tra loro: lunghezza focale diversa, apertura del diaframma minima, messa a fuoco, nitidezza delle  lenti.

Migliorando le competenze fotografiche si riesce a capire quale obiettivo preferire in base alla tipologia di fotografie che si scattano, in che ambiente si è soliti operare e la distanza dal soggetto.

Sul mercato sono presenti anche vari adattatori che permettono di montare ottiche di brand diversi da quello della fotocamera; ad esempio posso quindi montare un obiettivo Canon su mirrorless Sony

2. Qualità dei file

La parte hardware responsabile di catturare la luce e renderla un file digitale è il sensore: ne esistono di tantissime tipologie e si differenziano per dimensioni fisiche, numero di pixel e costruzione elettronica.

Il sensore di uno smartphone top di gamma è grande, in media, 15,5mm e comprende dagli 8 ai 60 mp.

Il sensore di una fotocamera reflex APSC di fascia media è 23,6mm e contiene 24mp, quello di una top di gamma FULL FRAME è 36mm con 24mp.

E’ facile comprendere come un sensore più piccolo e con più megapixel creerà file meno qualitativi, meno nitidi e che ovviamente conterranno più rumore digitale. Il file creato da una fotocamera reflex o mirrorless sarà più qualitativo, in condizioni di scarsa luminosità e alta sensibilità presenterà meno rumore e questi fattori lo renderanno di impatto e anche più malleabile tramite software di post produzione.

Nonostante anche gli ultimi smartphone permettano di scattare in formato RAW, il raw di una fotocamera conterrà una quantità molto maggiore di informazioni per singolo pixel e avrà una profondità di bit maggiore.

State iniziando a scattare in raw sulla vostra fotocamera o smartphone? Ecco come convertire RAW in JPEG velocemente e senza perdita di qualità.

3. Profondità di campo regolabile

La profondità di campo non è altro che la porzione di spazio perfettamente a fuoco racchiusa in una foto, nelle fotocamere essa è regolabile modificando l’impostazione dell’apertura del diaframma, sugli smartphone (a parte una o due eccezioni) questo valore non è variabile.

Su reflex o mirrorless potrò decidere di aprire molto il diaframma e creare uno sfocato intorno al soggetto della mia foto, oppure creare un’ampia profondità di campo e creare per esempio un panorama con elementi tutti perfettamente a fuoco.

La tecnologia software ha permesso ai produttori di smartphone di inserire uno “sfocato simulato” nelle app fotocamera dei nostri telefoni, alcuni lo chiamano “fuoco live” altri “effetto ritratto“. Questa tecnologia usa le ormai numerose lenti dei telefoni per creare un effetto sfocato selettivo in post produzione.

Chiaramente l’effetto che si crea non è paragonabile allo sfocato di una reflex per naturalezza e impatto visivo. E se la vostra idea di fotografia è mettere in evidenza un soggetto nascondendo lo sfondo e gli elementi di disturbo, la scelta migliore è sicuramente una fotocamera con un obiettivo con apertura del diaframma minore di 2.8.

4. Ergonomia

Per quanto uno smartphone sia compatto e tascabile, sul versante ergonomia vincono sicuramente le fotocamere reflex seguite a poca distanza da quelle mirrorless. Modificare i parametri di scatto, scegliere il punto di messa a fuoco e scattare sono tutte azioni che su uno smartphone richiedono pressione di tasti sullo schermo e modifiche più o meno intuitive delle impostazioni, sulle fotocamere invece tutto è regolabile tramite ghiere o pulsanti fisici sul dorso dell’apparecchio. Possiamo anche programmare tutti i pulsanti presenti e personalizzarli con le funzioni che utilizziamo più frequentemente.

Conclusioni

In conclusione le fotocamere offrono un’esperienza di fotografia più pura, comoda e qualitativa, sono da preferire sicuramente per chi utilizza professionalmente le immagini e ricerca una qualità superiore e la massima flessibilità. Lo smartphone permette di avere con sè un discreto apparato fotografico in quelle situazioni in cui non abbiamo a portata di mano una fotocamera o quando non abbiamo spazio a sufficienza per trasportarlo.