Brevetti, come redigere un brevetto e il Rapporto di Ricerca

Come si redige un brevetto? Per rispondere a questa domanda è necessario conoscere le caratteristiche del contenuto di un documento di questo tipo. Le parti più importanti di un brevetto sono il titolo, la descrizione, le rivendicazioni, il riassunto e i disegni. In altri termini, un brevetto deve includere un titolo, una descrizione e un set di rivendicazioni.

Titolo Descrizione Rivendicazione del Brevetto

Ecco le indicazioni che ci sono date dagli avvocati che si occupano di brevetti dello Studio Legale Damiani&Damiani: Il titolo deve essere attinente e breve, al massimo di 500 caratteri; non deve includere né nomi di marchi né nomi di fantasia. La descrizione, poi, si deve basare su una scaletta logica ben precisa, con una struttura specifica. Si passa, quindi, alle rivendicazioni, che rappresentano le peculiarità di carattere tecnico dell’invenzione per la quale si ha intenzione di richiedere la protezione brevettuale. Infine c’è il riassunto, che consente di definire il cuore e le caratteristiche dell’invenzione tramite una rapida lettura. I disegni possono essere utili per la comprensione; tuttavia non hanno carattere limitativo.

La struttura di un brevetto

Chi volesse avere le idee più chiare a proposito della struttura di un brevetto ha la possibilità di eseguire una ricerca relativa alle domande di brevetto e ai brevetti che riguardano lo specifico settore di interesse. Ci sono vari database internazionali che sono ideali per effettuare delle ricerche brevettuali: UIBM, per esempio, è la banca dati dei brevetti italiani, mentre ESPACENET è la banca dati dell’ufficio europeo dei brevetti. Vale la pena di menzionare, poi, DPMA, che è la banca dati dei brevetti tedeschi, e JPO, che è la banca dati dei brevetti giapponesi, senza dimenticare USPTO, la banca dati dei brevetti USA.

Come si scrive la descrizione di un brevetto

Ogni nuova invenzione nasce dal bisogno di migliorare oggetti in uso, materiali, pratiche di lavoro come è stato per molte invenzioni come quella che si racconta a questo link. Ecco perché una fase molto importante per la redazione di un brevetto, è quella che riguarda la stesura della descrizione. Essa si articola in varie sezioni: sono cinque in totale, e ognuna di esse deve rispondere a standard ben precisi e soddisfare specifiche caratteristiche. La prima sezione è quella in cui si individua e si descrive la più vicina tecnica nota. La seconda sezione, invece, serve a descrivere gli inconvenienti più significativi delle soluzioni sulla base della tecnica nota. Poi c’è la terza sezione, in cui viene illustrato il problema tecnico che ci si propone di risolvere grazie all’invenzione. La quarta sezione contiene, poi, una descrizione generica delle principali caratteristiche dell’invenzione. Infine c’è la quinta sezione, in cui viene descritta la forma realizzativa che viene esemplificata attraverso i disegni.

A che cosa serve la descrizione del brevetto

Della descrizione devono fare parte tutte le informazioni che occorrono per fare in modo che l’invenzione alla scadenza del brevetto possa essere riprodotta, senza che occorra uno specifico sforzo inventivo, da parte di un tecnico del settore. In altri termini occorre che l’invenzione sia il più possibile chiara a uno staff di esperti o a un singolo esperto del settore tecnico relativo. In più casi, per altro, ci può essere la necessità di non mettere all’interno del brevetto delle informazioni specifiche che vengono considerate come parte del know-how aziendale, che in quanto tale non può essere divulgato; non bisogna dimenticare, infatti, che tutti i brevetti sono pubblicati. Tuttavia, per quanto tale necessità possa risultare comprensibile, essa appare in contrasto con il requisito di legge che richiede la sufficienza di descrizione. Diventa indispensabile allora riuscire ad arrivare al miglior compromesso possibile da questo punto di vista.

Le rivendicazioni dei brevetti

Come abbiamo visto, un altro punto focale della redazione di un brevetto è rappresentato dalle rivendicazioni, in cui si spiega in maniera specifica che cosa deve essere oggetto del brevetto. Sono le rivendicazioni a definire i limiti della protezione, ed esse sono prese in considerazione in tutto il mondo per verificare l’esistenza o meno della contraffazione. I disegni e la descrizione sono necessari per interpretare le rivendicazioni nel momento in cui ciò è richiesto dalla relativa intelligibilità. Per esempio, nel comparto della meccanica ci possono essere rivendicazioni d’uso, di procedimento e di apparato. Vale la pena di sapere, inoltre, che le rivendicazioni di un brevetto non possono essere modificate in maniera arbitraria. In poche parole, le rivendicazioni costituiscono la parte strategica, e quindi più importante, di un brevetto. Ci sono tre tipologie di rivendicazioni: quelle indipendenti sono autonome e non dipendono da altre rivendicazioni; quelle multiple dipendono da due o più altre rivendicazioni; quelle dipendenti dipendono da una sola altra rivendicazione e comprendono tutte le sue limitazioni.

Gli errori da evitare

La procedura di redazione di un brevetto è senza dubbio molto complicata e richiede una buona dosa di esperienza, soprattutto quando si tratta di scrivere le rivendicazioni. Purtroppo, in fase di esame della domanda di brevetto non è così facile rimediare a eventuali errori che sono stati compiuti; errori che, purtroppo, rischiano di mettere a repentaglio la possibilità di vedersi concesso un brevetto. In altri casi, invece, può succedere che il brevetto sia troppo limitato o debole.

Il rapporto di ricerca nel brevetto

Il rapporto di ricerca non è altro che un documento ufficiale che proviene dall’ufficio europeo brevetti in cui gli esaminatori menzionano e spiegano quali sono i documenti ritenuti di rilievo per una domanda di brevetto. Un rapporto di ricerca, quindi, menziona i documenti, che nella maggior parte dei casi sono brevetti, con tanto di indicazione delle parti rilevanti per le rivendicazioni. Ma come si scrive il rapporto di ricerca? Esso deve essere redatto in modo che possa proporre un raffronto fra i documenti e i brevetti che sono considerati rilevanti; più nel dettaglio, una comparazione fra le rivendicazioni della domanda di brevetto in questione e quelle degli altri brevetti. Si deve indicare il tipo di categoria riscontrata, con una lettera, per poi specificare la provenienza e il numero di brevetto di terzi. Infine si segnalano le rivendicazioni che vengono considerate in contrasto con quello che si è rilevato. La simbologia basata sulle lettere permette a chi inoltra la richiesta di capire più facilmente il rapporto di ricerca. P, per esempio, indica un documento intermedio, mentre D corrisponde a un documento menzionato nella domanda e T al principio alla base dell’invenzione.