LA CRESCITA PERSONALE E PROFESSIONALE PASSA ANCHE DA UN CORSO DA OPERATORE DI PRONTO SOCCORSO

La prima cosa che insegnano in un corso di Primo Soccorso è che lì non servono eroi.

Gli eroi infatti, intesi come quei soggetti che si buttano con scanso del pericolo all’assolvimento della loro mansione, sono solo un peso in un’azione di soccorso. Al contrario, la prima regola è quella di approntare tutte le tutele necessarie per mettere in sicurezza l’Operatore che interviene in una scena di pericolo. Quello che serve in un’azione di pronto intervento è un soccorritore capace, non uno che si metta in pericolo divenendo addirittura un ulteriore vittima da assistere.

Questa regola sembra ovvia, eppure molti di coloro che decidono di intraprendere la via del volontariato in Croce Rossa sentono la chiamata dell’eroe. Quello che invece insegna un corso di Pronto Soccorso è a mettersi in secondo piano e a procedere secondo le regole della prevenzione e protezione, che sono poi regole che si adattano ad ogni aspetto della vita, professionale e privata.

PREVENZIONE

Fare prevenzione significa agire a monte.

Innanzi tutto, essere preparati, sia dal punto di vista formativo che dal punto di vista della valutazione dei rischi conosciuti e conoscibili. Solo in questo modo si ha la capacità di prendere tutte le misure dovute per evitare che tali rischi rappresentino un impedimento all’azione di soccorso. Il modo migliore per fare prevenzione è appunto quello di agire come una squadra, rispettare le indicazioni che vengono dettate dal preposto e dalla centrale di rischio che ha già analizzato lo scenario possibile.

I maggiori rischi per il volontario che interviene e, quindi, per la buona riuscita dell’operazione, sono ingenerati dal suo stesso atteggiamento. Questo può essere causato da una eccessiva fiducia personale o nei mezzi a propria disposizione, da una scarsa considerazione del pericolo o dall’agire guidati non dalla propria preparazione ma dall’istinto se non addirittura dallo stress.

Questi sono principi che valgono anche nella vita di ogni giorno, in particolare sul lavoro.

Una scarsa attenzione a monte a quelli che possono essere gli scenari possibili, sottovalutare quelli peggiori o più improbabili, confidare troppo nella propria capacità di sostenere una mansione o non fornirsi degli strumenti adeguati, sono tutti elementi che determinano la differenza fra una persona affidabile sul lavoro e una che invece non lo è.

PROTEZIONE

La protezione agisce invece a valle del rischio ed è tesa a minimizzarne le conseguenze il più possibile.

A questo serve la preparazione del volontario e la sua capacità di rispettare le procedure. Le procedure sono la rete di sicurezza che sostengono la squadra nell’imprevisto.

Nella preparazione del volontario rientra anche la predisposizione di ogni Dispositivo di Sicurezza Individuale, specifico per ciascun rischio e in grado di non perdere la propria efficacia se combinato con altri D.P.I. a fronte di rischi multipli.

All’interno della categoria di D.P.I. rientrano le protezioni per occhi e viso, delle vie respiratorie, la protezione di mani, piedi e gambe, del corpo e della pelle, udito, testa e inoltre la protezione da rischi specifici quali sono quelli della scarsa visibilità e di una caduta dall’alto. Di tutti questi dispositivi è necessario che siano certificati come richiesto dalla normativa. Le Associazioni di Pronto Soccorso forniscono i volontari di tutti gli elementi necessari ed accetta personalizzazioni da parte dell’operatore solo se queste sono adeguate e certificate. Il caso più frequente è quello delle calzature, che a seconda dei rischi incontrati devono avere sempre particolari specifiche (cui si rimanda nel sito di calzature professionali, soldini professional)

Come abbiamo già visto per la prevenzione, anche la protezione è un valore che dovrebbe essere calato nella vita di ciascuno e la prima protezione è la preparazione. Solo essendo preparati sulle proprie sfide è possibile affrontare imprevisti e risolvere criticità.

L’ESPERIENZA DI PRONTO SOCCORSO

L’addestramento a preparazione del proprio compito come volontario di Croce Rossa è quindi una scuola di vita. Ogni aspetto (lavorativo, di gestione dei risparmi, organizzazione familiare o degli spazi in una casa) può essere improntato ai due pilastri della prevenzione e della protezione, che abbattono l’individualismo e premiano il lavoro di squadra.

C’è infine un terzo elemento, che non rientra in nessuno schema e che è parte della Croce Rossa come di ogni vita: l’aspetto umano. Anche in questo il Pronto Intervento fa scuola, ma in una maniera così intensa e così pervicace che non può essere calato nella propria vita solo leggendo un articolo: è una cosa che deve essere provata.